Il nuovo spettacolo, “Non è sabbia, ma lo sapremo solo dopo”, propone una riflessione sotto forma di danza sulle radici comuni delle religioni del mondo, con una scenografia spettacolare che unisce insieme gli elementi della natura. Sarà in scena alle ore 20.30 nella sede della Fondaziona Nazionale della Danza in via Costituzione 39. L’opera riunisce artisti di culture e fedi differenti, originari di Belgio, Francia, Italia, Burkina Faso, Haiti, Libia e Marocco, con l’obiettivo di mettere in risalto ciò che può esserci di universale nel rapporto con la spritualità, al di là delle norme e dei dogmi che possono rinchiuderci e farci costruire dei muri di fronte al prossimo. È una risposta ai conflitti interreligiosi, che si basa sull’analisi di simboli e testi religiosi, sacri o mitici, tratti non solo dalle tre religioni del Libro, quali Crsitianesimo, Islam ed Ebraismo, ma anche dal Buddismo, dall’Induismo, dal Sofismo, dalle filosofie amerinde, celte, animiste, così come altri racconti di tutto il mondo. “Non è sabbia ma lo sapremo solo dopo” rientra del progetto Nos Terres, promosso dal Centro Interculturale Mondinsieme e Transe-en-Danse con il supporto del Programma Cultura dell’Unione Europea, con la collaborazione della Fondazione Nazionale della Danza e del Centro Antidiscriminazioni della Regione Emilia-Romagna. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. É necessaria la tessera associativa di Mondinsieme, che è possibile sottoscrivere sul posto. La tessera ha un costo di 10 Euro e dà accesso ad attività culturali e corsi di formazione nel corso dell’anno.
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