Dopo alcune modifiche migliorative e il parere favorevole da parte della VII Commissione Permanente della Camera, la proposta di legge ieri è arrivata in aula a Montecitorio dove ha incassato il sostegno di maggioranza e opposizione. Ne sono state illustrate le linee generali, l’esame continuerà nelle prossime sedute. La proposta prevede una modifica sostanziale alla legislazione vigente che di fatto impedisce ai giovani senza cittadinanza italiana di tesserarsi nelle società sportive e proseguire nell’attività agonistica, obbligandoli quindi a interrompere percorsi sportivi rispetto ai compagni con nazionalità italiana. Ad oggi, “la disciplina delle procedure per il tesseramento è demandata all’autonomia statutaria delle federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate e degli enti di promozione sportiva, sulla base dei princìpi stabiliti dal Comitato olimpico nazionale italiano. Attualmente, soltanto la Federazione italiana hockey e la Federazione pugilistica italiana hanno adottato disposizioni volte ad equiparare gli atleti stranieri nati in Italia agli atleti italiani, applicando, dunque, agli stessi le procedure di tesseramento previste per gli italiani. Per le altre federazioni sportive, gli statuti impediscono il tesseramento di giovani che non siano in possesso della cittadinanza italiana nel momento del passaggio dall’attività sportiva di base a quella agonistica”. La proposta di legge è stata sostenuta dal sottosegretario Graziano Delrio che ieri ha ribadito via Twitter la condivisione piena da parte del governo. “Non è una questione marginale – ha dettoDelrio – anzi, è molto importante perché crediamo che, pur non intervenendo sulla questione dell’attribuzione della cittadinanza, sia un giusto riconoscimento della possibilità per questi ragazzi, per questi minori stranieri, di poter godere degli stessi diritti degli altri minori e, in particolare, dell’ammissione alle società sportive afferenti alle federazioni nazionali. È un esempio di attenzione e di buona pratica di cittadinanza, anche se non formale, almeno sostanziale”. La proposta di legge vuole quindi garantire ai minori residenti nel territorio italiano di poter passare dall’attività sportiva di base a quella agonistica, intervenendo sulla disciplina del tesseramento attraverso un unico articolo che prevede, al comma 1, che i minori di anni diciotto che non siano cittadini italiani e che risultino regolarmente residenti nel territorio italiano almeno dal compimento del decimo anno di età possano essere tesserati presso società sportive appartenenti alle federazioni nazionali o alle discipline associate o presso associazioni ed enti di promozione sportiva con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani.
Inoltre, per tutelare tale percorso fino all’effettivo ottenimento della cittadinanza, il comma 2 dell’articolo unico prevede, poi, che il tesseramento resti valido, dopo il compimento del diciottesimo anno di età, fino al completamento delle procedure per l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei soggetti che, hanno presentato tale richiesta.
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