![]() Riconoscere e attivare il potenziale dell’immigrazione La diversità culturale può diventare un punto di forza per la crescita e la competitività delle aziende italiane. In quest’ottica è sempre più importante valorizzare le risorse umane immigrate, tenendo conto anche delle loro soft skill (competenze e abilità informali), come chiave di volta di un’economia inclusiva e sostenibile. Non a caso molte imprese italiane stanno assumendo un importante ruolo di responsabilità sociale, facendosi promotrici attive dell’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati attraverso pratiche di diversity management. I temi legati al diversity management saranno oggetto di approfondimento del webinar internazionale in programma il 18 novembre (10.30-12.30), “The diversity shared value. Views of a multi-national landscape insights from the DimiCome project”, cui seguirà il convegno pomeridiano (h. 14.45-17.30) “Dare valore per creare valore. Riconoscere e attivare il potenziale dell’immigrazione”, ospitato dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi presso la Sala Conferenze Palazzo Emilio Turati, via Meravigli 9/b, Milano. Nel corso del webinar verrà presentato il booklet in inglese Diversity Management and Migrant Human Resources. Durante il webinar (mattino), introdotto da Laura Zanfrini, Responsabile del Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU, e coordinato da Massimiliano Monaci, ISMU, interverranno: Fabienne Braukmann – ebb Entwicklungsgesellschaft für berufliche Bildung mbH Agency for the Development of Vocational Education, Colonia (Germania), Pierre Carolaggi – Laboratoire pédagogique du Gréta du Velay (Francia), Estrella Gualda – Universidad de Huelva (Spain), Muneeza Rosendahl – Foreningen Nydansker (Denmark), Zsuzsa László – Menedek Hungarian Association for Migrants (Ungheria), Elena Dall’Amico – Ceipiemonte Scpa, Torino, Maura Di Mauro – Fondazione ISMU, Milano, Nicoletta Manzini – Mondinsieme, Reggio Emilia.
Il convegno (pomeriggio), introdotto da Marco Accornero – Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, si aprirà con gli interventi di Laura Zanfrini – Fondazione ISMU, Elena Dall’Amico – Ceipiemonte Scpa, Nicoletta Manzini – Mondinsieme, Massimiliano Monaci – Fondazione ISMU, Serafina Pastore – CAP Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Giulia Selmi – Università degli Studi di Verona. Seguiranno le testimonianze di aziende, enti e migranti coinvolti nel progetto DimiCome. Testimonianze: imprese italiane che valorizzano le risorse umane immigrate. Durante il convegno porteranno la loro testimonianza alcune aziende oggetto di studio del progetto DimiCome che, avendo puntato sulla “diversità” come elemento di forza, hanno creato un modello di inclusione lavorativa in grado di valorizzare le competenze dei migranti. DimiCome ha mappato oltre 60 aziende in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Puglia e Veneto che, per promuovere l’inclusione lavorativa e la valorizzazione delle competenze dei migranti, realizzano una molteplicità di interventi, quali ad esempio pratiche di Diversity Management (www.ismu.org/diversity-management-pratiche-per-integrazione-dei-migranti/). Esse spaziano dall’impresa multinazionale, all’azienda di dimensioni medio-grandi fino alla piccola o micro-impresa, e appartengono a diversi settori: da quello manifatturiero a quello ospedaliero o della cura, dai servizi per l’ambiente a quelli integrati o alla persona, dalla cultura alla formazione o sviluppo di progetti, dall’agricoltura al commercio, dall’edilizia alla ristorazione-hospitality, dalla logistica fino ai trasporti. Gli interventi saranno coordinati da Giorgio Gosetti – Università degli Studi di Verona. Per approfondimenti consultare i volumi Una macchina in moto con il freno tirato e Il Diversity Management per le risorse umane immigrate. Il background migratorio come valore aggiunto: riconoscere le soft skills dei migranti. Nell’ambito del progetto DimiCome è stato sviluppato un set di linee guida metodologiche per l’identificazione e la valutazione delle soft skill di migranti e rifugiati (tra cui problem solving, gestione di situazioni complesse, abilità nella comunicazione interculturale, intelligenza emotiva, mediazione dei conflitti, etc.) che ha portato, grazie a una sperimentazione che ha coinvolto 120 migranti e rifugiati, all’elaborazione di un repertorio di competenze non formali legate all’esperienza migratoria. Interverranno su questo tema Marta Rivolta – Associazione Realmonte e Marialuisa Giancaspro – CAP Università degli Studi di Bari “Aldo Moro, appartenenti agli enti coinvolti nel percorso di riconoscimento delle soft skills (coordinano Diego Boerchi e Carlo Catania – Fondazione ISMU). Per approfondimenti: https://bit.ly/30GhCu3
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