La città di Reggio Emilia, nello spirito del dialogo e della costruzione di una comunità coesa, è stata rappresentata ad Auschwitz da ISTORECO, dagli Istituti superiori reggiani, dal Sindaco ed anche dai rappresentanti delle tre religioni monoteiste.
Una città intera che è stata chiamata a riconoscere le tragedie della storia e dell’olocausto, a riconoscersi nella propria identità antifascista e nella storia della Resistenza, prendendo una posizione chiara rispetto agli estremismi che animano i tempi odierni. L’intera comunità islamica reggiana ha identificato due portavoce, l'Imam Yosif El Samahy, che afferisce al Centro Culturale islamico di via Monari, e Abdelhakim Bouchraa, giovane avvocato reggiano anche referente per l’associazione Casa della Cultura, che assieme al Vescovo della Diocesi di Reggio e Guastalla Mons. Massimo Camisasca, al Rabbino di Modena e Reggio Emilia Beniamino Goldstein con il sindaco di Reggio e il Presidente della Provincia, hanno preso parte al viaggio della memoria a Cracovia organizzato da ISTORECO per le scuole superiori. «È una giornata importante: venti anni di viaggi della memoria. Ma è anche una giornata storica per la città perché oggi, ad Auschwitz, c’è Reggio. Ci sono i ragazzi delle nostre scuole, gli insegnanti, Telereggio e gli autisti di Til, ma soprattutto le Istituzioni insieme al Vescovo, all’Imam e al Rabbino. Reggio dimostra di saper essere città del dialogo, dei dialoghi complessi, città di ponti e non di muri, esperienza impegnativa di convivenza dove il valore della diversità diventa ricchezza e non fonte di paura. Auschwitz ci dice dell’abisso e della disumanizzazione dell'Europa. Ma quell'Europa ha saputo rinascere dalle proprie macerie e dalle proprie atrocità, ha saputo darsi un nuovo orizzonte di valori che oggi stanno nelle nostre Costituzioni e orientano le nostre comunità», ha affermato il Sindaco. L'Assessora alla Città Internazionale e Città Interculturale, Serena Foracchia, ha aggiunto: «Reggio è impegnata da tempo sui temi del dialogo tra le religioni e del contrasto agli estremismi, lavorando in particolare con i giovani e con i diversi gruppi religiosi della città. Questo viaggio della memoria e per la memoria è un passaggio importante, non solo simbolico. Ci richiama al dibattito di oggi, con la consapevolezza che il nostro territorio ancora ha la forza dell’apertura, del confronto e dell’accoglienza nel rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo».
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