Domenica 20 marzo si è tenuto anche nel seggio di Reggio Emilia, dalle otto del mattino alle sei di sera, nella sede del centro interculturale Mondinsieme, il referendum per la riforma costituzionale del Senegal. Su 321 persone aventi diritto, se ne sono presentate circa 130, con una percentuale di astensione in linea con quella registrata nel paese dell'Africa occidentale, come ci ha riferito Abdoulaye Cisse Diop, segretario dell'associazione senegalese, qui nella foto in primo piano, alla fine delle operazioni di scrutinio. La riforma costituzionale, proposta dal Governo e dal presidente Macki Sall, prevede una riduzione del potere presidenziale, con passaggio da sette a cinque anni di mandato, e un rafforzamento del ruolo dell'Assemblea Nazionale. Inoltre, sono previste tra le altre normative per sviluppare la rappresentanza delle persone senegalesi che vivono all'estero, potenziare i diritti dell'opposizione e aprire la corsa alla presidenza a candidati indipendenti. In Italia, la comunità senegalese è tra le più unite e attive, come a Reggio Emilia, dove l'associazione senegalese di Reggio Emilia e provincia è riferimento per il Consolato di Milano e le istituzioni locali quando sono in programma consultazioni elettorali o referendarie.
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