Destinatari principali del progetto sono donne potenziali vittime di Mgf, matrimoni forzati, accattonaggio o tratta, operatori che possono intercettare le potenziali vittime, associazioni e comunità straniere che possono svolgere un importante ruolo di segnalazione ed educazione attraverso i loro network e, infine, ogni cittadino e cittadino, con particolare attenzione alle giovani generazioni.
multiazione genitali femmimiliMondinsieme è da sempre impegnata in campagne di sensibilizzazione e informazione in campo culturale, sanitario, sociale, che coinvolgono sia le scuole superiori sia le associazioni di cittadini stranieri. Per questo progetto il centro interculturale è stato coinvolto su due livelli, attraverso il Comune di Reggio Emilia che ne è capofila a livello locale. Il primo è quello scolastico, per cui si prevede la realizzazione di laboratori tematici nelle scuole superiori con educatori della Rete Together, formati ad hoc dallo staff di Mondinsieme. Al centro della riflessione c’è il rapporto tra corpo e culture. Il secondo livello è quello associativo, per cui si prevede il coinvolgimento delle associazioni di cittadini stranieri dei paesi con il più alto tasso di pratiche di Mgf. Il programma regionale sulle MGF punta a creare reti locali per sensibilizzare sul tema: negli ultimi mesi il tavolo comunale di Reggio Emilia, gestito daFaiza Mahri, vede l’adesione, tra gli altri, di Ausl, ospedali e consultorio della famiglia straniera, Unicef, Emergency e Amnesty. La rete locale ha il compito di rilevare e affrontare in modo tempestivo situazioni di rischio legate a Mgf con il coinvolgimento di tutte le forze in campo che vi aderiscono, oltre a organizzare interventi di formazione degli operatori coinvolti e di informazione della cittadinanza. I il 6 e il 17 novembre ci saranno due momenti formativi pero professionisti che svilupperanno il tema delle Mgf da un punto di vista antropologico-culturale, sanitario, psicologico e giuridico. Oltre alle relazioni in programma, l’incontro del 6 novembre ospiterà la proiezione del video “Kochehi Poshte khaneh Ma” del regista iraniano Shilan Saadi, che mette a fuoco il tema delle Mgf visto delle bambine. Tra i relatori delle due giornate ci saranno medici, ostetrici e ginecologi, come Andrea Foracchia, anche ex responsabile del settoreSalute Donna del Centro Salute Famiglia Straniera e Cristina Vezzani, oltre che psicologi come Piera Bevolo, responsabile del Gruppo Miglioramento sulla migrazione del’Ausl di Reggio Emilia. Nel 2015 si terranno altri incontri con altre comunità, ad esempio quella burkinabè, quella ivoriana ed egiziana. Il 6 febbraio, Giornata Internazionale per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili, si terrà un convegno in collaborazione con tutti gli aderenti al tavolo comunale. Tra i risultati attesi, oltre alle attività di rete e alla sensibilizzazione sul tema, ci sono in particolare l’aumento della conoscenza della pratica delle Mgf, degli strumenti normativi a esse legati, degli effetti psicologici e sanitari che generano, e lo sviluppo di un approccio consapevole nelle giovani generazioni, scevro di pregiudizi e stereotipi culturali o religiosi.
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