Il nuovo coordinamento, che parte dalla rete Filo diretto con le seconde generazioni avviata nel 2014 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, rappresenta la pluralità italiana nei diversi tavoli istituzionali ed Inter istituzionali, nazionali ed internazionali, una risposta per riconoscere e valorizzare la pluralità italiana che oggi giorno si staglia sui volti di giovani dalle differenti origini, ma che condividono un attaccamento all'Italia in quanto paese natale o di crescita.
Per Simohamed Kaabour "è stato un percorso in cui si è avuta conferma che spesso sono le persone a far davvero la differenza, grazie alla loro sensibilità e dedizione". Il coordinamento, dopo il voto che ha coinvolto una ventina di associazioni giovanili, ha eletto il gruppo dirigente e rinnovato la sottoscrizione di un manifesto che delinea quattro sezioni - scuola, lavoro, cultura e cittadinanza - come campi di intervento e interlocuzione con le istituzioni dello Stato, le associazioni, i corpi intermedi. Il direttivo sarà composto da Kwanza Musi Dos Santos, Ali Tanveer, Simohamed Kaabour, Ming Chen e Ada Ugo Abara. Goffredo Buccini, giornalista de Il Corriere della Sera, ha scritto che questi giovani "vogliono porsi come «ambasciatori» verso il mondo di provenienza, usare il «background migratorio» come una ricchezza occupazionale da spendere con le nostre aziende, un ponte di cui Dio solo sa quanto abbiamo e avremo bisogno. Vengono a dirci «noi ci siamo»."
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