Centro Interculturale Mondinsieme
  • Home
  • #VENTIDI
  • CHI SIAMO
    • Associazioni
    • Amministrazione Trasparente
    • La nostra squadra
  • Progetti
  • Blog
  • Contatti

Nizza: “Dobbiamo reagire insieme contro il terrore”

20/7/2016

0 Comments

 
Foto
Mondinsieme e i rappresentanti delle associazioni interculturali e delle comunità di origine straniera hanno incontrato l'Amministrazione comunale di Reggio Emilia per un confronto a seguito dei fatti di Nizza e di altre azioni terroristiche che stanno scuotendo diverse città del mondo. Sabato 16 luglio trenta persone di origini diverse, dal sud-est asiatico all'Africa, dal Sud America all'Europa, tra cui i referenti e gli imam delle tre moschee della città, nella Sala Rossa del Municipio di Piazza Prampolini hanno affrontato il tema degli attacchi sempre più frequenti due giorni dopo la tragedia che ha colpito la città francese.  

​ Il 14 Luglio 2016, lungo la Promenade des Anglais, 84 persone hanno perso la vita e molti sono stati feriti. Verso le 22.30, un camion ha travolto la folla sul lungomare pedonale dove francesi e turisti assistevano allo scoppio dei fuochi d’artificio della festa nazionale d'oltralpe, durante la quale si celebrano i valori della Rivoluzione Francese.
​
L'obiettivo dell'incontro, presieduto dall'assessore Foracchia e dal presidente della Fondazione Mondinsieme, Matteo Rinaldini, è stato quello di trovare un modo per riflettere insieme su come contrastare episodi di violenza che colpiscono civili inermi sempre più spesso nelle nostre città.

“Siamo consapevoli che non possiamo cambiare il corso della storia. Il Comune si assume l'impegno di prendere iniziativa – dice l'assessore Foracchia – C'è il timore che possa coinvolgere tutti noi, i nostri giovani che sono qui o all'estero, in viaggio. Abbiamo pochi strumenti e mezzi per comprendere a fondo cosa stia accadendo, vi è necessità di capire e riflettere insieme”.

L'assessore ha ricordato che a Reggio Emilia è stato organizzato il percorso sul dialogo interreligioso “Siamo tutti sulla stessa panchina”, che ha portato centinaia di persone a parlare di diversità e religioni in Moschea, Parrocchia e Sinagoga. “Ora va sostenuto, è un'arma positiva che ci aiuta a ragionare insieme come comunità. Anche i percorsi interculturali all'interno dei cicli scolastici vanno rafforzati per prevenire il razzismo e la radicalizzazione delle posizioni religiose e politiche”.

Abdellah El Abdaoui, referente del centro islamico di via Monari, ha messo l'accento sulla necessità di prevenire il disagio sociale che alimenta tali violenze, mentre Abdelkrim Ouargziz del circolo islamico di via Gioia sulla necessità di unione di ogni religione contro attacchi e posizioni che colpiscono ogni fedele.

In dettaglio, Abdelkrim Ourgziz ha letto un messaggio in cui si riporta un distacco e una condanna precisa degli atti terroristici compiuti in nome dell'Islam citando anche passi del Corano. Le sue parole sono state appoggiate dai referenti delle altre due moschee della città presenti all'incontro: “Non dobbiamo rimanere con le mani in mano e limitarci a guardare con gli occhi fino a quando il crimine e il terrorismo avranno la meglio in ogni parte del mondo – ha scritto il Circolo di via Gioia - Il nostro motto dovrà essere l'unità e la solidarietà del nostro paese, ovvero l'Italia, specialmente la nostra città Reggio Emilia, e tutti i paesi a noi circostanti. Noi ci impegniamo ad aiutare le autorità per la sicurezza del nostro paese, per vietare che ci siano degli intrusi simili a questi all'interno della nostra società europea, che condanna qualsiasi tipologia di violenza, estremismo e terrorismo”.
​

​Anche la Diocesi  di Reggio Emilia ha portato la sua voce, attraverso don Romano Zanni,  in rappresentanza del vescovo Camisasca. Don Zanni, Vicario Episcopale per la Carità e le Missioni, ha confermato la posizione della Chiesa reggiana di continuare l'impegno sul dialogo interreligioso, come dimostrano, tra gli altri, i progetti di accoglienza della Caritasm e le parole di don Paolo Cugini, parroco di Regina Pacis e uno degli animatori dell'iniziativa “Siamo tutti sulla stessa panchina”: “Se in alcuni provoca voglia di vendetta e alimenta rancori contro gli stranieri, per chi lotta e lavora tutti i giorni per un mondo più giusto la tragedia di Nizza conferma l'esigenza di continuare nel cammino del dialogo e dell'approfondimento – ha scritto don Cugini in un testo raccolto da Mondinsieme – La conoscenza è senza dubbio la forma migliore di prevenzione contro qualsiasi tipo di odio”.

​​Layla Youssef, dell'associazione Donne migranti in Emilia-Romagna, ha detto che “i profili di questi attentatori vanno dai 18 ai 35 anni, sono piccoli delinquenti che bisogna capire come individuare nella comunità musulmana: non è più sufficiente dire che la religione islamica è pacifica, non è sufficiente dissociarci, occorre fare delle azioni nei centri islamici per difendere la nostra religione”.

Per questo Abdelhakim Bouchraa, giovane del centro islamico di via Monari, ha specificato che “l'obiettivo del terrorismo è rubare la quotidianità. Bisogna proseguire il percorso di confronto nel centro islamico, in periferia, nelle carceri, perché siamo davvero tutti sulla stessa panchina”.

Il presidente dell'associazione Senegalese, Babacar Diop, pensa “Ai figli che vanno a scuola, perché nelle scuole non si parla di religione musulmana. Credo sia importante parlare insieme con gli italiani dell'Islam perché ci sono occasioni di confronto solo nel periodo del Ramadan o quando ci sono gli attentati. Prima di dire che sono attentati islamici, bisogna dare peso anche al disagio che possono subire i musulmani”. Babacar, inoltre, ha aggiunto che “la situazione dei ragazzi che passano tempo in stazione non va bene”.

Gli fa eco Youness Warhou, dell'associazione Re-Generation e da poco eletto consigliere della Fondazione Mondinsieme quale rappresentante dei soci partecipanti: “Bisogna lavorare sui giovani per evitare emarginazioni perché l'emarginazione è una delle tante cause che porta i giovani a compiere atti terribili come questi”.

“C'è un disagio nel vedere ciò che è successo, ma anche nel modo in cui essere solidali – dice Matteo Rinaldini, presidente di Mondinsieme – Va bene mettere la bandiera dei paesi attaccati per essere solidali, ma non bisogna fermarsi li benché sia una legittima reazione. Dovremmo fare un passo in più: l'Europa non è il continente dove avvengono più attacchi terroristici e se non lo diciamo si alimenta la teoria per cui gli attacchi terroristici siano solo contro gli occidentali, solo in Europa. Entriamo maggiormente nei dettagli, organizziamo iniziative più specifiche”.

Per il direttore del centro interculturale, Mario Cipressi, la presenza e gli interventi delle associazioni sono un chiaro messaggio di solidarietà e reazione che accomuna le nostre città: “Dobbiamo impegnarci per vincere il disagio, coinvolgere i centri islamici in modo strutturato e ogni associazione impegnata nel confronto interculturale, a partire dalle famiglie e dalle periferie, anche con cammini di assistenza spirituale nelle carceri e non solo. Far conoscere i progetti di scambio e conoscenza, non solo dell'Islam ma della nostra società plurale, inoltre, è importante per sostenere la coesione sociale contro derive di razzismo, che potrebbe crescere innanzi alle violenze inaudite degli attacchi terroristici. Il racconto della diversità e dell'armonia è quello che deve appassionarci e coinvolgerci, non quello della guerra, della morte o della paura, che dobbiamo invece affrontare e vincere”.
​

Il testo completo scritto dal Circolo Sociale Culturale Comunità Islamica di Reggio Emilia, letta da Abdelkrim Ouargziz e appoggiata dalle altre due moschee della città (Associazione Comunità Islamica Reggiana, Centro islamico – Moschea di Reggio Emilia):
​

In nome di Allah il Compassionevole il Misericordioso, la pace e la benedizione su tutti i Messaggeri e i Profeti che Iddio ha mandato all'umanità per istruirli nella loro religione mostrando loro come convivere con sicurezza, armonia e pace.
Tra questi profeti, Muhammad (pace e benedizione di Allah su di Lui) ricorda le parole che sono dette nel Sacro Corano: "Non ti mandammo se non come misericordia per il creato". Chi dice di appartenere alla religione islamica deve perciò sapere ed imparare la pace e l'armonia, la sicurezza e l'affidabilità. Sempre nel Corano c'è un altro versetto che dice: "Voi siete la migliore comunità che sia stata suscitata tra gli uomini, raccomandate le buone consuetudini e proibite ciò che è riprovevole e credete in Allah".
​Alla luce di queste parole, che descrivono la tipologia del vero musulmano, ci chiediamo come si permetta certa gente, che dice di appartenere alla religione islamica, di interpretare ed operare contrariamente a ciò che le è stato ordinato di fare. Dov'è la raccomandazione delle buone consuetudini e la proibizione di ciò che è riprovevole? Questi massacri che sono compiuti in tutto il mondo da chi dice di appartenere all'Islam, li facevano i profeti e i messaggeri? NO! Anzi, il nostro Profeta combatteva contro la prepotenza e si metteva sempre dalla parte del sottomesso. È Lui che ha liberato la donna e le ha garantito i suoi diritti dopo che è sempre stata maltrattata prima di allora. Infatti, disse: "Il migliore di voi è colui che si comporta meglio con la propria famiglia ed io sono il migliore nel comportamento verso di essa". Questi erano i Suoi comportamenti con la famiglia, gli amici e con tutta l'umanità.
Le parole sono tante, ma è altrettanto il dolore per gli avvenimenti dolorosi e disumani avvenuti nella città francese di Nizza; quello che è stato perpetrato nei confronti di 84 innocenti e di centinaia di feriti è qualcosa che non accetterebbe nessun essere vivente sulla Terra.
Per questo non dobbiamo rimanere con le mani in mano e limitarci a guardare con gli occhi fino a quando il crimine e il terrorismo avranno la meglio in ogni parte del mondo. Il nostro motto dovrà essere l'unità, la solidarietà, l'aiuto reciproco, lo scambio di informazioni e il mantenimento della pace e della serenità del nostro paese, ovvero l'Italia, specialmente la nostra città Reggio Emilia, e di tutti i paesi a noi circostanti.
Noi vogliamo l'integrità e la pace per tutti i paesi e tutti i cittadini del mondo, e ci impegniamo tutti insieme contro tutti coloro che commettono dei crimini verso gli esseri umani.

Ancora una volta ci appelliamo a tutti voi: queste stragi di innocenti vogliono diffondere l’odio tra la gente e tra le religioni, non permettiamo che ciò accada! Vi prego, facciamo sì che il dolore e il cordoglio per le vittime innocenti del terrorismo ci unisca e non ci divida.
Noi ci impegniamo ad aiutare le autorità per la sicurezza del nostro paese, per vietare che ci siano degli intrusi simili a questi all'interno della nostra società europea, che condanna qualsiasi tipologia di violenza, estremismo e terrorismo.
Per concludere, non ci rimane che porgere le nostre mani al cielo ed esprimere il nostro cordoglio verso il popolo francese e gli abitanti della città di Nizza, colpiti dalla furia omicida di un estremismo indiscutibile e riprovevole per qualsiasi religione, e chiediamo ad Allah di avere misericordia delle vittime innocenti e che li faccia dimorare nel Paradiso.
Pace e benedizione di Allah su di voi.


​Le associazioni che partecipano a Mondinsieme sono state allertate dell'incontro venerdì 17 luglio, l'indomani della tragedia di Nizza. Sebbene abbiano accolto positivamente l'invito all'incontro, non tutte sono riuscite a partecipare visto il poco preavviso. Le associazioni presenti sono state: Abreer (Associazione Burkinabè di Reggio Emilia ed Emilia-Romagna), Associazione Albanese Aquila, Associazione filippina Bahagari, Associazione Comunità Islamica Reggiana, Associazione Giovani Tamil, Associazione Ivoriana di Reggio Emilia e provincia, Associazione Nigeriana di Reggio Emilia e provincia, Associazione Re-Generation, Associazione Santiago de Cuba, Associazione Senegalese, Centro islamico – Moschea di Reggio Emilia, Circolo Sociale Culturale Comunità Islamica di Reggio Emilia, Cisv-Reggio Emilia, Comunità Egiziana di Montecchio, Diocesi di Reggio Emilia.
0 Comments



Leave a Reply.

    Mondinsieme

    Le attività e i progetti raccontati.

    Categorie

    Tutti
    Africa
    Arte
    Associazioni
    Cittadinanza
    Città Interculturali
    Danza
    Diritti Civili
    Europa
    FA.RE.
    Formazione
    Giovani
    Identità
    Immigrazione
    Imprenditoria
    Lavoro
    Mondinsieme
    Multiwalks
    Pace
    Pari Opportunità
    Religioni
    Riconoscimenti
    Scuola
    Seconde Generazioni
    Servizio Civile
    Sicuramente
    Spettacoli
    Studenti
    Studi E Ricerche

    Feed RSS

CENTRO INTERCULTURALE MONDINSIEME
​Via Marzabotto 3, 42122 Reggio Emilia
(+39) 0522/585652
info@mondinsieme.​org
mondinsieme@pec.it​
Chi siamo
Associazioni
Amministrazione Trasparente
La nostra squadra

Seguici su:
ORARI
dal Lunedì al Venerdì, dalle 9:00 alle 13:00
Martedì e Giovedì, dalle 15:00 alle 18:00

Foto
Foto

© FONDAZIONE MONDINSIEME del COMUNE di REGGIO EMILIA - ALL RIGHTS RESERVED
PRIVACY          COOKIE POLICY
  • Home
  • #VENTIDI
  • CHI SIAMO
    • Associazioni
    • Amministrazione Trasparente
    • La nostra squadra
  • Progetti
  • Blog
  • Contatti