Sono stati inoltre discussi criteri e condizioni che possano validare la figura del facilitatore relazionale.
“Il facilitatore – spiega Elena Casiraghi, project leader per Centro Servizi Pmi per il progetto FA.RE – aiuta sicuramente a comunicare, ma ancor più a offrire apprendimento lavorativo e organizzativo di supporto dei processi aziendali. Inoltre, può facilitare le relazioni per il superamento di incomprensioni culturali e disagi che emergono dai rapporti interpersonali. Si tratta di una figura – continua la Casiraghi – che può fungere da esempio per i propri connazionali, in quanto risorsa integrata nella cultura organizzativa esistente, nonché motivare e stimolare in positivo la crescita lavorativa nei colleghi di nazionalità straniera”. Intanto prosegue l’impegno di Mondinsieme e del centro Pmi con le imprese reggiane. Da gennaio a marzo sono previsti undici lezioni pomeridiane nella sede del centro servizi Pmi e delle aziende Colorificio Damiani, Elite Gomma e Pommier Furgocar. Tra le esigenze emerse dagli imprenditori è quella di colmare il gap di conoscenza della lingua italiana, risolvere eventuali disaccorsi che sorgono tra i lavoratori e una maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro, oltre che infondere più motivazione e una cultura del dialogo e della leadership laddove manca nei ruoli di responsabilità. Alle lezioni, secondo i bisogni delle aziende, partecipano lavoratori stranieri, lavoratori con gap linguistici e preposti, eventualmente i lavoratori italiani e i titolari dell’azienda. Obiettivo è formare facilitatori che possano contribuire al miglioramento delle relazioni interpersonali e interculturali sui luoghi di lavoro.
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