Il progetto SUPER, acronimo di SUPporting Everyday fight against Racism (ovvero “Sostenere la lotta quotidiana contro il razzismo”) è co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma REC – Rights, Equality and Citizenship (Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza).
Obiettivo del progetto è contrastare il razzismo e i crimini d’odio da esso motivati.
Obiettivo del progetto è contrastare il razzismo e i crimini d’odio da esso motivati.
SUPER è un progetto presentato dalla Città di Torino in qualità di capofila con il partenariato della Città di Bologna, della Città di Reggio Emilia, dell’Associazione torinese Altera APS e del Centro Interculturale Mondinsieme di Reggio Emilia che prevede attività di formazione per forze dell’ordine, dipendenti pubblici e leader di comunità e la costruzione di strategie e piani d’azione da adottare a livello locale e nazionale.Il progetto nasce dalla necessità di contrastare il razzismo e i crimini d’odio da esso motivati. I cosiddetti hate crimes, infatti, sono una delle principali minacce alla coesione sociale, in quanto colpiscono le vittime e le loro comunità, diffondendo sentimenti di insicurezza e divisione.
SUPER nasce quindi dalla volontà di condividere le pratiche e le esperienze accumulate negli anni, di rafforzare la rete di esperti ed esperte a livello locale, e di costruire momenti di formazione sul tema e sulla sua gestione rivolti a operatori e operatrici, appartenenti alle forze dell’ordine, dipendenti pubblici e leader di comunità. Si intende inoltre sviluppare ulteriormente tre Piani d’azione locali e costruire, sulla base di questi, un modello di Piano d’azione per enti locali da diffondere a livello nazionale (già prevista una collaborazione con ANCI in questo senso) e internazionale (col supporto della Unione delle Città e dei Governi Locali – UCLG, della Coalizione Europea delle Città contro il Razzismo – ECCAR, del Direttorato contro le discriminazioni del Consiglio d’Europa, e della Fondazione Europea per la Democrazia – EFD).
- La Città di Torino ha approvato nel 2019 un Piano d’azione locale contro i crimini d’odio razzisti come risultato del progetto europeo G3P-R; dal 2020 si è dotata di un Ufficio Diritti che ha promosso e seguito il percorso di scrittura di un Patto di Collaborazione per Torino antirazzista nel quadro del Regolamento per i Beni comuni.
- La Città di Bologna ha approvato nel 2018 un “Piano locale per un’azione amministrativa non discriminatoria e basata sui diritti umani per le nuove cittadine e i nuovi cittadini”, come risultato del progetto europeo AMITIE CODE; quest’anno ospiterà la Conferenza Generale della Coalizione europea di città contro il razzismo (ECCAR), a Bologna e online, il 19 e il 20 novembre 2021.
- Il Comune di Reggio Emilia è dal 2021 tra le dieci città selezionate per far parte del gruppo di lavoro del Consiglio d’Europa GT ADI INT per il contrasto delle discriminazioni e la promozione delle diversità; questo riconoscimento si affianca alle diverse progettualità come lo sportello Antidiscriminazione e le azioni politiche come le firme di specifici protocolli e il coordinamento di tavoli inter-istituzionali per contrastare ogni tipo di discriminazione.
SUPER nasce quindi dalla volontà di condividere le pratiche e le esperienze accumulate negli anni, di rafforzare la rete di esperti ed esperte a livello locale, e di costruire momenti di formazione sul tema e sulla sua gestione rivolti a operatori e operatrici, appartenenti alle forze dell’ordine, dipendenti pubblici e leader di comunità. Si intende inoltre sviluppare ulteriormente tre Piani d’azione locali e costruire, sulla base di questi, un modello di Piano d’azione per enti locali da diffondere a livello nazionale (già prevista una collaborazione con ANCI in questo senso) e internazionale (col supporto della Unione delle Città e dei Governi Locali – UCLG, della Coalizione Europea delle Città contro il Razzismo – ECCAR, del Direttorato contro le discriminazioni del Consiglio d’Europa, e della Fondazione Europea per la Democrazia – EFD).
mission e vision
Obiettivo del progetto Super è sviluppare piani locali e proporre una strategia nazionale per il contrasto a razzismo, xenofobia e crimini d'odio, oltre che per il supporto alle persone che ne sono vittime.
Poiché le manifestazioni più gravi e lesive di questi fenomeni (che si connotano come atti di rilevanza penale) si sviluppano a partire da atteggiamenti e pratiche discriminatorie è importante lavorare a più livelli, anche e soprattutto in ottica preventiva.
La piramide dell’odio, attraverso i suoi 4 stadi (stereotipi/false rappresentazioni, discriminazioni, linguaggio d’odio, crimini d’odio) ben sintetizza questa potenziale escalation e evidenzia l’importanza di azioni coordinate che mettano in connessione diverse realtà: in prima istanza le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale e in fase successiva la società civile e i rappresentanti delle comunità razzializzate.
Il coinvolgimento dei dipendenti comunali (in particolare della polizia locale e degli uffici più direttamente impegnati nella garanzia di accesso a servizi e diritti da parte dei cittadini) risulta cruciale per due ordini di ragioni:
- In primo luogo il percorso è coerente con il piano delle politiche interculturali Ditutti approvato dalla Giunta e dal Consiglio Comunale garantendo attività di formazione-confronto ai dipendenti dell’Amministrazione comunale e al territorio, anche con l’obiettivo di incrementare la trasversalità delle politiche interculturali con i diversi servizi dell’Ente.
- D’altra parte è importante fornire ai dipendenti dell’amministrazione strumenti formativi utili a individuare le dinamiche sottese ai fenomeni discriminatori e alle loro possibili degenerazioni. Questo sia al fine di individuare e scardinare prassi dell’organizzazione del lavoro e della presa in carico delle istanze dei cittadini che favoriscono anche implicitamente la discriminazione, sia per accogliere, trattare e reindirizzare correttamente eventuali segnalazioni da parte dei cittadini.
Proprio in quest’ottica le formazioni hanno tra i loro obiettivi quello di favorire la conoscenza tra diverse realtà e diversi punti di accesso per i cittadini (e quindi tra uffici comunali, con la polizia locale, con Carabinieri e Polizia di Stato), nell’ottica di una proficua collaborazione sul contrasto ai fenomeni discriminatori e di un più funzionale accompagnamento ai cittadini. Per massimizzare questo tipo di interazione le formazioni vengono condotte da un gruppo “misto” di formatori (dipendenti comunali e della Fondazione Mondinsieme insieme a rappresentanti di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri) e rivolte a gruppi “misti” di professionisti in formazione.
I temi sono stati trattati a partire dal quadro normativo e dai concetti chiave necessari per l’analisi di casi concreti e del ruolo che i singoli servizi e istituzioni possono avere, individualmente e in relazione agli altri, in un’azione di contrasto alle discriminazioni e ai crimini d’odio.
Poiché le manifestazioni più gravi e lesive di questi fenomeni (che si connotano come atti di rilevanza penale) si sviluppano a partire da atteggiamenti e pratiche discriminatorie è importante lavorare a più livelli, anche e soprattutto in ottica preventiva.
La piramide dell’odio, attraverso i suoi 4 stadi (stereotipi/false rappresentazioni, discriminazioni, linguaggio d’odio, crimini d’odio) ben sintetizza questa potenziale escalation e evidenzia l’importanza di azioni coordinate che mettano in connessione diverse realtà: in prima istanza le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale e in fase successiva la società civile e i rappresentanti delle comunità razzializzate.
Il coinvolgimento dei dipendenti comunali (in particolare della polizia locale e degli uffici più direttamente impegnati nella garanzia di accesso a servizi e diritti da parte dei cittadini) risulta cruciale per due ordini di ragioni:
- In primo luogo il percorso è coerente con il piano delle politiche interculturali Ditutti approvato dalla Giunta e dal Consiglio Comunale garantendo attività di formazione-confronto ai dipendenti dell’Amministrazione comunale e al territorio, anche con l’obiettivo di incrementare la trasversalità delle politiche interculturali con i diversi servizi dell’Ente.
- D’altra parte è importante fornire ai dipendenti dell’amministrazione strumenti formativi utili a individuare le dinamiche sottese ai fenomeni discriminatori e alle loro possibili degenerazioni. Questo sia al fine di individuare e scardinare prassi dell’organizzazione del lavoro e della presa in carico delle istanze dei cittadini che favoriscono anche implicitamente la discriminazione, sia per accogliere, trattare e reindirizzare correttamente eventuali segnalazioni da parte dei cittadini.
Proprio in quest’ottica le formazioni hanno tra i loro obiettivi quello di favorire la conoscenza tra diverse realtà e diversi punti di accesso per i cittadini (e quindi tra uffici comunali, con la polizia locale, con Carabinieri e Polizia di Stato), nell’ottica di una proficua collaborazione sul contrasto ai fenomeni discriminatori e di un più funzionale accompagnamento ai cittadini. Per massimizzare questo tipo di interazione le formazioni vengono condotte da un gruppo “misto” di formatori (dipendenti comunali e della Fondazione Mondinsieme insieme a rappresentanti di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri) e rivolte a gruppi “misti” di professionisti in formazione.
I temi sono stati trattati a partire dal quadro normativo e dai concetti chiave necessari per l’analisi di casi concreti e del ruolo che i singoli servizi e istituzioni possono avere, individualmente e in relazione agli altri, in un’azione di contrasto alle discriminazioni e ai crimini d’odio.
HIGH LEVEL MEETING
Giovedì 27 e venerdì 28 ottobre 2022 le tre città partner del progetto SUPER si sono incontrate a Bologna in occasione dell’High Level Meeting del progetto alla presenza di attori internazionali, europei, nazionali e locali.
L'incontro è stata una preziosa occasione per lo scambio di conoscenze e metodologie di lavoro e per presentare il lavoro svolto dalle città che porterà all’adozione dei tre Piani di Azione Locale a inizio 2023.
Il 16 dicembre 2022 al Centro Internazionale Loris Malaguzzi per celebrare il ventennale delle politiche interculturali del Comune di Reggio Emilia e della Fondazione Mondinsieme si è svolto il convegno “Costruire città interculturali: dalle strategie contro il razzismo alla promozione dell’inclusione e delle diversità”, alla presenza della Commissaria europea per l’Uguaglianza onorevole Helena Dalli, del sindaco Luca Vecchi, dell'assessore Daniele Marchi e della referente del programma Città interculturali del Consiglio d’Europa Ivana D’Alessandro.
L'incontro è stata l'occasione per presentare in anteprima il "Piano locale contro le discriminazioni razziali" di Reggio Emilia e per condividere i progetti per il futuro in un confronto aperto con le altre realtà europee.
L'incontro è stata una preziosa occasione per lo scambio di conoscenze e metodologie di lavoro e per presentare il lavoro svolto dalle città che porterà all’adozione dei tre Piani di Azione Locale a inizio 2023.
Il 16 dicembre 2022 al Centro Internazionale Loris Malaguzzi per celebrare il ventennale delle politiche interculturali del Comune di Reggio Emilia e della Fondazione Mondinsieme si è svolto il convegno “Costruire città interculturali: dalle strategie contro il razzismo alla promozione dell’inclusione e delle diversità”, alla presenza della Commissaria europea per l’Uguaglianza onorevole Helena Dalli, del sindaco Luca Vecchi, dell'assessore Daniele Marchi e della referente del programma Città interculturali del Consiglio d’Europa Ivana D’Alessandro.
L'incontro è stata l'occasione per presentare in anteprima il "Piano locale contro le discriminazioni razziali" di Reggio Emilia e per condividere i progetti per il futuro in un confronto aperto con le altre realtà europee.
PARTENARIATO