Siamo tutti sulla stessa panchina è un percorso iniziato nel 2015 tra due associazioni che si occupano di educazione giovanile e di dialogo inter religioso, presenti sul territorio reggiano, gli scout A.G.E.S.C.I. - Zona Reggio Emilia e G.M.I. (Giovani Musulmani d'Italia). Dopo i tragici fatti di Parigi che, con gli attentati alla redazione di Charlie Hebdo e al Bataclan, hanno scosso l'Europa intera, le due associazioni hanno sentito il bisogno confrontarsi sull'attualità. Per questo, nel 2016 il percorso è maturato e sono state coinvolte altre realtà associative giovanili per organizzare una serie di incontri di approfondimento, attraverso il supporto e il coordinamento di Mondinsieme. Da questi incontri, è nato un forum permanente di associazioni che si confrontano sui temi del dialogo inter religioso.
origini
Siamo tutti sulla stessa panchina è un percorso iniziato l’anno scorso tra due associazioni che si occupano di educazione giovanile e sono presenti sul territorio reggiano, si tratta di A.G.E.S.C.I. – Zona Reggio Emilia e G.M.I. (Giovani Musulmani Italiani). Durante un percorso di catechesi alcuni ragazzi dell’A.G.E.S.C.I, hanno deciso di incontrare dei propri coetanei di un’altra religione, per conoscere meglio il proprio percorso di fede ed il perché di certi riti religiosi. Da questa serie di incontri è nato un forte dialogo tra le due associazioni, che è proseguito nel tempo, apportando nuove considerazioni e collaborazioni.
Dopo i drammatici fatto di cronaca che hanno scosso l’Europa e segnato il 2015, le due associazioni sono tornate a confrontarsi sull’attualità. In particolare modo si è notato come le singole persone, navigassero nella disinformazione o nel l’informazione parziale, senza possedere così un quadro completo delle vicende riportate dai media.
Entrambe le associazioni hanno cercato la risposta attraverso un atteggiamento attivo che potesse rispondere al proprio essere giovani cittadini italiani, costruttori di dialoghi, e non di muri costituiti da pregiudizi e ideologie.
Grazie al supporto di Mondinsieme, che si occupa principalmente di promuovere il dialogo interculturale nel territorio di Reggio Emilia, le due associazioni hanno scoperto che il problema riscontrato fosse condiviso da altri soggetti, sempre attivi nell’ambito educativo.
È il caso del CISV Reggio Emilia, una delle 14 sezioni italiane di CISV International che da oltre 60 anni educa e incoraggia ad agire per un mondo più equo e pacifico, che si è unito alla causa e ha collaborato a quest’iniziativa.
Dopo i drammatici fatto di cronaca che hanno scosso l’Europa e segnato il 2015, le due associazioni sono tornate a confrontarsi sull’attualità. In particolare modo si è notato come le singole persone, navigassero nella disinformazione o nel l’informazione parziale, senza possedere così un quadro completo delle vicende riportate dai media.
Entrambe le associazioni hanno cercato la risposta attraverso un atteggiamento attivo che potesse rispondere al proprio essere giovani cittadini italiani, costruttori di dialoghi, e non di muri costituiti da pregiudizi e ideologie.
Grazie al supporto di Mondinsieme, che si occupa principalmente di promuovere il dialogo interculturale nel territorio di Reggio Emilia, le due associazioni hanno scoperto che il problema riscontrato fosse condiviso da altri soggetti, sempre attivi nell’ambito educativo.
È il caso del CISV Reggio Emilia, una delle 14 sezioni italiane di CISV International che da oltre 60 anni educa e incoraggia ad agire per un mondo più equo e pacifico, che si è unito alla causa e ha collaborato a quest’iniziativa.
percorso
Il percorso è stato realizzato nel 2016 e ha avuto l'obiettivo di informare e rendere consapevole la cittadinanza, in modo oggettivo, per farli dialogare e riflettere sulle situazioni politiche e culturali che si riverberano nel nostro contesto locale. L'iniziativa consiste in una serie di tre d'incontri e focus group sul tema dell'informazione, del dialogo interreligioso e della geopolitica, in cui fornire strumenti e chiavi di lettura per meglio approcciare il mondo dell'informazione. Elemento unico, è il coinvolgimento delle tre comunità delle fedi monoteiste presenti in città, che hanno dato la disponibilità a organizzare gli incontri all'interno dei propri luoghi di culto e di ritrovo: la sinagoga di via dell'Acquila, la parrocchia di Regina Pacis, la moschea di via Monari. Il Comune di Reggio Emilia ha ritenuto d'interesse e di valore culturale del progetto e dei tre incontri pubblici, tanto da inserirli nel programma di eventi di Primavera senza Razzismo 2016.
Dentro la notizia: informazione e disinformazione tra social media, giornali e televisione
Domenica 3 aprile 2016 alle ore 17 nella Parroccchia reggiana di Regina Pacis si parla di parleranno di informazione e disinformazione sui media, con l'assessore alla città internazionale del Comune di Reggio Emilia, Serena Foracchia, il ricercatore Augusto Valeriani e il giornalista Brahim Maarad.
Augusto Valeriani: docente di Mass Media, Conflitti e Politica internazionale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna. Autore di "Twitter Factor", un saggio che rilette sul rapporto tra i media moderni e la politica internazionale.
Brahim Maarad: giovane giornalista che ha esordito la sua carriera come collaboratore del giornale locale Corriera Romagna , è diventato presto redattore e caposervizio presso il Nuovo quotidiano di Rimini. Brahim collabora anche con L'Espresso, in cui si fa portavoce della propria fede e cultura islamica.
Brahim Maarad: giovane giornalista che ha esordito la sua carriera come collaboratore del giornale locale Corriera Romagna , è diventato presto redattore e caposervizio presso il Nuovo quotidiano di Rimini. Brahim collabora anche con L'Espresso, in cui si fa portavoce della propria fede e cultura islamica.
Dialogando: le differenze possono unire?
Domenica 17 aprile 2016 alle ore 17 nella Sinagoga di via dell'Aquila, in città, Khadija Dal Monte (European Muslim Network), Brunetto Salvarani (Cem-Mondialità) e Vittorio Robiati Bendaud (coordinatore Tribunale rabbinico centro-nord Italia) proveranno a rispondere alla domanda “Le differenze possono unire?
Patrizia Khadija Dal Monte: magistero in Scienze religiose, scrittrice e traduttrice di testi islamici. Membro dell'EMN (European Muslim Network), ex vice-presidente Ucoii.
Brunetto Salvarani: teologo e critico letterario, dirige le riviste Cem-Mondialità e Qol, oltre a tenere numerosi corsi universitari, tra cui la docenza di Teologia della Missione e del Dialogo alla Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna.
Vittorio Robiati Bendaud: presidente del Tribunale Rabbinico del Centro Nord Italia. Impegnato fattivamente a più livelli nel dialogo ebraico-cristiano, oltre ad attività di docenza e di rappresentanza coordina il Tribunale Rabbinico.
Brunetto Salvarani: teologo e critico letterario, dirige le riviste Cem-Mondialità e Qol, oltre a tenere numerosi corsi universitari, tra cui la docenza di Teologia della Missione e del Dialogo alla Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna.
Vittorio Robiati Bendaud: presidente del Tribunale Rabbinico del Centro Nord Italia. Impegnato fattivamente a più livelli nel dialogo ebraico-cristiano, oltre ad attività di docenza e di rappresentanza coordina il Tribunale Rabbinico.
Cosa succede nel mondo? Oltre la religione, la geopolitica
Domenica 15 maggio 2016 alle ore 17 al centro islamico di via Monari, la giornalista Sabika Shah Povia, il giornalista Lorenzo Declich e il professore Alessandro Ferrari, esperto del mondo islamico, si chiederanno cosa succeda nel mondo per andare oltre la religione, la geopolitica.
Lorenzo Declich: giornalista romano collaboratore di diverse testate, tra cui Limes e The Post Internazionale, studioso e ricercatore del mondo islamico. È stato docente presso l'Università Orientale di Napoli e nel 2015 ha pubblicato il saggio L'Islam nudo.
Alessandro Ferrari: insegna diritto delle religioni presso l’Università degli Studi dell’Insubria (Como-Varese). Si occupa dei problemi giuridici della presenza musulmana in Italia e in Europa ed ha coordinato il programma “Nuove presenze religiose in Italia” (www.fidr.it). È autore di numerose pubblicazioni tra cui The Burqa Affair across Europe, Ashgate 2013 e Libertà religiosa in Italia, un percorso incompiuto, Carocci 2013.
Sabika Shah Povia: Giovane musulmana italiana di origini pakistane, ha conseguito la laurea in Giornalismo presso il London College of Communication e ha collaborato con CNN International. Attualmente lavora come giornalista free-lance, insegnante e redattrice per Yalla Italia, il blog delle seconde generazioni.
Alessandro Ferrari: insegna diritto delle religioni presso l’Università degli Studi dell’Insubria (Como-Varese). Si occupa dei problemi giuridici della presenza musulmana in Italia e in Europa ed ha coordinato il programma “Nuove presenze religiose in Italia” (www.fidr.it). È autore di numerose pubblicazioni tra cui The Burqa Affair across Europe, Ashgate 2013 e Libertà religiosa in Italia, un percorso incompiuto, Carocci 2013.
Sabika Shah Povia: Giovane musulmana italiana di origini pakistane, ha conseguito la laurea in Giornalismo presso il London College of Communication e ha collaborato con CNN International. Attualmente lavora come giornalista free-lance, insegnante e redattrice per Yalla Italia, il blog delle seconde generazioni.
sviluppi
Il progetto Siamo tutti sulla stessa panchina mantiene intatto lo spirito iniziale e ha dato vita a un forum informale coordinato dal Centro Interculturale Mondinsieme attraverso il quale le associazioni si confrontano sui temi del dialogo interreligioso, con il coinvolgimento in altri progetti inerenti ai temi dell'identità religiosa e alla sicurezza urbana condizionata da violenze di matrice religiosa estremista che sono in fase di progettazione e realizzazione nel 2017.
Materiali
Leggi la riflessione di Alessandro Mafrica sul concetto di dialogo e sulle motivazioni che hanno portato alla nascita del progetto.